Questo mese per la nostra rubrica Vita da mamma c’è lei: Ilaria Di vaio. Ilaria ti colpisce per la sua straordinaria dolcezza e sensibilità. Diventata mamma da pochi mesi, giorno dopo giorno, riscopre il mondo attraverso gli occhi della sua piccola Maty. Ma vediamo, che cosa è significato per lei diventare mamma.

“Ogni ramo nuovo rende più profonde le radici dell’albero”:

non ricordava dove avesse letto questa frase,

ma le sembrava quanto mai vera

anche per gli esseri umani.

(M. Venturi)

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IMG_5466Prendo in prestito queste parole da uno degli ultimi romanzi che ho letto e le parafraso adattandole alla mia, del tutto nuova e intensa, esperienza dell’essere diventata mamma. Conosco mio marito da quando avevo appena compiuto 17 anni, è stato un amore da subito molto intenso e non casuale.

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La mia vita ha avuto infatti il privilegio di essere guidata sin dai primi passi da una fede basata su un giornaliero rapporto con Dio, la Sua presenza costante nella mia vita mi ha guidata a questo uomo meraviglioso, che ha saputo rendere la mia vita ferace, produttiva di amore. Da questa unione, dopo quasi 4 anni di matrimonio nasce lei, Matilde.

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L’ho sempre immaginata, desiderata, sperata… Se da piccola mi avessi chiesto quale fosse la mia ambizione, ti avrei risposto: “sposarmi e diventare mamma!”. Riuscire a fare bene queste due cose, oggi, e per bene intendo con serietà e immenso amore, è davvero più soddisfacente di una lunga carriera ricca di onorificenze. Nonostante questo ho desiderato laureami in Lettere, specializzandomi in Italianistica, in questa mia adorata e piccola città di Perugia. Lo studio però mi mancava e così dopo 1 anno e mezzo mi sono riscritta all’Università per Stranieri, che in questo passato anno mi ha regalato nuove esperienze, in primis il contatto con culture provenienti da lontane e preziose realtà.

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E così sebbene oberata da passione impegnative ho avuto sempre in mente di garantire un esclusivo e primo posto alla meravigliosa creatura che Dio mi avesse donato. Oggi l’esperienza del parto, che tanto mi spaventava, la ricordo con nostalgia. Quel primo incontro con lei rimarrà nel mio cuore indelebile come la presa di coscienza di esistere e di approfittare delle meraviglie che giornalmente ci capitano tra le mani. La curiosità è sempre stata la sveglia che puntualmente, ogni mattina, mi faceva scendere dal letto, ma quel giorno, quel 16 Marzo, la ricorrente curiosità è stata soddisfatta appieno, le sue aspettative sono state esaudite oltre ogni immaginazione e il viso di Matilde, le sue mani, i suoi piccoli sussulti mi hanno fatto sentire immensamente fragile quanto pronta a caricarmi di forze e abilità per difenderla e supportarla.

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La nascita di un figlio ti scatena dentro paure mai provate, temi non più per la tua vita ma per la sua felicità. Vorresti che niente mai la turbasse, che tutto fosse su misura per lei e delle sue aspettative, ma poi capisci che non sarà la perfezione a rodarla, né il benessere a renderla soddisfatta ma la capacità di farcela, l’autonomia e quelle le guadagnerà solo cadendo e imparando a rialzarsi. Oggi cammino con lei, giornalmente e vivo le sue prime conquiste: un sorriso, la guarigione da un raffreddore… sempre supportata da mio marito che con me e forse anche più di me si preoccupa, perché lui ora ha due fanciulle da curare e a cui garantire il meglio. E’ così che quell’albero, già ben radicato in un terreno fertile d’amore, ha prodotto rami novelli.

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Auguro a tutti di vivere l’esperienza genitoriale, ma soprattutto auguro a tutte le mamme e i papà di avere il tempo per potersi godere i propri figli, per poterli osservare, accarezzare e supportare, perché quando a quel ramo novello cadranno i fiori, non bisogna troppo preoccuparsi, ma ricordagli che presto verranno i frutti.

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 Ilaria Di Vaio

ilariadivaio@gmail.com

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