Le braccia della mamma hanno la forma di un cuore.
Un cuore piccino, dapprima. Che accoglie l’indifesa tenerezza di un neonato, inconsapevole del mondo all’infuori di quell’abbraccio. Si fanno culla, giaciglio, nutrimento e coccola, e sanno di latte e d’amore.
Quel cuore pian piano si espande, per accogliere come un faro nel mare un cucciolo che sperimenta gattonando, si orienta appena e riconosce nell’odore materno il luogo più sicuro in cui accoccolarsi del piccolo mondo che gli si è aperto intorno. Le braccia della mamma crescono e si irrobustiscono intorno al corpicino in crescita di un piccolo umano che compie i suoi primi incerti passi, per poi tornare a riposarsi e a riconoscersi ancora in quel profumo che è tutt’uno col suo, l’essenza della protezione, della sicurezza: nulla può accadere tra quelle braccia accoglienti. L’abbraccio si modula ancora, si fa lettino nelle notti insonni, e miglior cura nei giorni di malattia, si fa poltrona per l’ascolto di fiabe, punto di partenza e ritorno di corse sfrenate, atterraggio di salti gioiosi sul letto e rifugio dopo il pianto. L’abbraccio della mamma, quel cuore pulsante, cresce giorno dopo giorno attorno ai bisogni di un bimbo in evoluzione. E cosi cresce l’amore che lo riempie. Le braccia della mamma sono la rappresentazione più alta dell’accoglienza: scacciano mostri e paure, raccolgono gioie entusiasmanti che si faticano ad elaborare, proteggono timidezze, districano capelli e pensieri, assorbono e contengono i momenti di rabbia di un bimbo che sperimenta e impara anche dalle piccole disfatte.
Dapprima da una torre di lego che cade, più avanti dal momento di lasciare controvoglia il parco, da un gioco che si rompe o un disegno che non viene come si vorrebbe, da un “semplice” No che infrange un piccolo desiderio…per tutto questo e altro ancora c’è un’unica panacea: è quel luogo magico, dove ci si accuccia e si smette di pensare, si smette di piangere, si ascolta un battito che ancora per molto tempo rimarrà sincronizzato col proprio, e ci si concentra su quei sussurri che placano e rimarginano ogni ferita, dal ginocchio sbucciato alle piccole e grandi delusioni del crescere.
Tra le braccia della mamma ci si addormenta anche quando si è un passo dall’asilo, ci si avvolge a quell’odore familiare per ascoltare storie sempre più grandi con dita piccine puntate sui libri pieni di colori, per poi sprofondare nel sonno quieto e sereno dei bimbi amati. “Mamma in braccio” sostituirà col tempo lo sguardo innamorato del neonato che chiede il nostro corpo a custode del proprio, e poi le manine tese di un piccino ancora incapace di formulare quel desiderio. Quando l’abbraccio guaritore potrà essere richiesto sarà a volte anche scacciato per rabbia o per gioco, preteso al di là di ogni stanchezza, diverrà il modo più dolce per scusarsi di qualche marachella, col viso nascosto tra i capelli di una mamma che sorride di nascosto mentre dice “questo non si fa”. Le braccia saranno implorate dopo una sgridata sonora, quando il piccolo grande umano si è esposto a rischi reali o ha infranto qualche regola importante. Tra i singhiozzi e un “non lo faccio più” soffocato si ritroverà la calma e il respiro tornerà a farsi regolare. Quell’abbraccio, punto di partenza di ogni scoperta, si aprirà ancora, al mondo e alla vita. Per lasciare che quei passi sempre più sicuri esplorino e scoprano il mondo e gli altri.
E aprendosi accoglieranno col tempo non più solo un corpicino sempre più grande, ma anche l’universo di relazioni e percorsi che il piccolo umano disegnerà coi suoi passi al di fuori di quel Cerchio d’amore. Per poi farvi ritorno, ancora e ancora. Quell’abbraccio ha la forma di un cuore perché è il cuore che rappresenta, il CUORE più grande che esista, che non abbandona mai il proprio figlio, in nessuna fase della sua crescita, anche quando respinto o contestato, quel battito non ci abbandona mai. Mia figlia è ancora un cucciolo che ama nutrirsi del mio abbraccio, in ogni modo e momento. Non so immaginare a quali traiettorie e percorsi si apriranno le mie braccia, ma so che ogni giorno si fanno più forti e consapevoli. Così come il mio amore per lei. E so che a me tornerà per farsi stringere ogni qual volta la vita le farà un dono da condividere in una stretta gioiosa, so che sarò sulla linea di traguardo dapprima di corse a perdifiato e poi di tutti i successi avvenire, scolastici, sportivi, relazionali…l’amore che ho profuso tornerà a riscaldare quel cerchio di fiducia e sostegno che sempre lascerò aperto. Dopo un viaggio, un litigio, una confessione a notte fonda. Saprò allargare braccia e cuore per accogliere ogni ritorno, ogni parola, ogni emozione, buona o cattiva che sia. E spero che mia figlia saprà continuare ad esigere quel contatto che spesso io faccio fatica a reinstaurare con la mia mamma: dopo tante parole e in una vita così frenetica, anche a trentacinque anni suonati vorrei saper perdermi ancora tra le braccia di chi mi ha dato la vita, senza timore di apparire infantile, senza imbarazzi, per accorciare le distanze apparenti date delle piccole e grandi incomprensioni del quotidiano. Così come ho fatto prima del viaggio a Londra, e subito dopo, al mio ritorno.
Perché le braccia della mamma, che scoprono di esistere a poche ore dal parto, col tempo ABBRACCIANO IL MONDO INTERO, e coprono ogni distanza, reale o emotiva. Sono il prolungamento del cuore, e in quanto tali non smettono mai di profondere amore.
Fede ho letto tutto d’un fiato e col magone… Grazie per questo post meraviglioso!
Vale grazie davvero…mi emoziona moltissimo sapere di essere arrivata al cuore di un’altra mamma <3
Bellissimo post…grazie per avere saputo esprimere a parole , sentimenti e verita’ che vivono custoditi in fondo al cuore
Federica grazie infinite…è un post scritto col cuore, senza pensare troppo, con gli occhi rivolti alla mia bimba che dormiva attaccata a me. Felice che tu ti sia ritrovata nelle mie parole, davvero.
Un post meraviglioso, delicato, profondo e sincero. Quanta forza e fragilità nelle braccia delle mamme, quanto amore profuso, quanto sostegno…
Brava <3
Sara grazie davvero di cuore! Hai proprio ragione, forza e fragilità al contempo, e una quantità infinita di amore… che cresce, si modifica e rinnova ogni giorno!
Questo post mi ha aperto il cuore. A volte per una mamma non è mai abbastanza! Sembra di far sempre poco per i nostri piccoli e con mille dubbi si va avanti sperando che si stia facendo la cosa giusta. Però quando poi quelle manine paffutelle ci sfiorano e quegli occhietti furbi ci scrutano, capisci che l’amore cura ogni cosa.
Grazie davvero