Quando ci si presenta davanti alla porta di una casa in cui siamo stati invitati per la prima volta, è buona norma entrare in punta di piedi, con educazione e rispetto, senza fare troppo rumore.
Quando si incontra qualcuno per la prima volta, di solito si sorride e si porge la mano in modo educato, in segno di saluto e cordialità.
E quello che voglio fare qui, oggi, in questa splendida community che mi ha accolta a braccia aperte neanche due settimane fa e nella quale è come se facessi parte da sempre, è proprio questo: entrare in punta di piedi, senza fare rumore e senza lasciare impronte appiccicaticce di scarpe sul pavimento altrui.
Ho passato una settimana a chiedermi quale potesse essere il modo migliore per inaugurare il mio primo post e sono giunta alla conclusione che non possa essere altro che il più semplice: presentandomi a voi, senza tanti fronzoli o ghirigori.
E allora eccomi qua.
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Mi chiamo Silvia, ho 28 anni, vivo in Brianza e sono una mamma.
Mi piace definirmi una mamma un po’ bislacca, di quelle che ridono se il figlio cade e che puliscono il ciuccio caduto a terra con il polsino della giacca.
Ho una visione tutta mia del mondo che mi circonda: sono un eterno Don Chisciotte che lotta contro ogni forma di ingiustizia, troppo spesso mi fido mio malgrado della buona fede delle persone, credo nelle seconde possibilità ma solo se non si tratta di mio marito che mi mette le corna (in tal caso sentireste parlare di me al TG delle 20), preferisco di gran lunga l’inverno all’estate, sono membro onorario del fan club delle amanti del Natale e faccio parte del gruppo di riabilitazione delle assuefatte da Yankee Candles.
Ho un cane di nome Slash che, da cinque anni a questa parte, mi ha insegnato parole che non facevano parte del mio vocabolario come “pazienza” e “lavare i pavimenti alle due di notte”, un marito che mi ha insegnato parole come “tolleranza” e “la pattumiera non sperare che la butti io” e un figlio che mi ha insegnato parole come “amore” e “lavatrice a pieno carico”.
Sono una mamma felicemente bipolare, di quelle che alternano slanci d’amore a impulsi criminali e che alternano le merendine biologiche al petrolio travestito da cioccolato.
Ascolto sempre i consigli altrui ma poi li metto in pratica solo se corrispondono pari pari a quelle che già prima erano le mie intenzioni, altrimenti ringrazio e arrivederci.
Io e lo sport viaggiamo su due binari paralleli ed è un dato di fatto che abbia le capacità atletiche di un carapace.
Credo che la maternità mi abbia resa incapace di fare del male e che mi abbia trasformata in un essere sensibile al punto, talvolta, da farmi rabbia per l’oggettiva incapacità di reagire anche quando le circostanze renderebbero necessario un intervento della forza oscura che è ancora in me ma che pare sia stata irrimediabilmente disattivata da quella piccola fabbrica di moccio che ho messo al mondo.
Insomma, in sintesi, sono tutto e il contrario di tutto, il bianco e il nero, il giorno e la notte.
Vorrei raccontarvi tantissime altre cose, ma poi diventerei prolissa e contraddirei l’incipit del post in cui dico che voglio farmi conoscere in punta di piedi, senza fare troppo rumore.
E allora eccomi qua, pronta ad entrare con entusiasmo in questa splendida famiglia allargata sperando di non deludere le aspettative di nessuno di voi.
E senza mai dimenticarmi di sollevare i talloni da terra, per non fare rumore.
Ah, quasi dimenticavo! Mi hanno anche insegnato a dire grazie, e credo che questo sia il momento perfetto per farlo… Grazie, TheWomoms, per la fiducia che avete riposto in me!
E grazie a chiunque mi leggerà con piacere.

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