Quando avevo 18 anni, mi iscrissi a scienze della comunicazione perché mi sarebbe piaciuto lavorare in qualche grande azienda nel settore pubblicitario. A 21 anni mi sono iscritta alla specialistica, scelsi l’indirizzo comunicazione pubblica e d’impresa. Sognavo tanto, sognavo in grande, sognavo di andare a vivere all’estero. Poi conobbi mio marito, il desiderio di sposarci cresceva ogni giorno di più, e con questo anche la voglia di allargare la famiglia. Così, nonostante la laurea, e nonostante quel sogno, sono rimasta a Napoli. Qui, nella mia città di sempre, anche durante gli studi ho lavorato, infatti sono 10 anni che lavoro nella nostra attività di famiglia.

IMG_1268

Ho scelto di rimanere a Napoli e aiutare mio padre, che fa questo lavoro da quando era solo un ragazzo. Abbiamo un lounge bar, questa è sempre stata la sua più grande passione. Il contatto con il pubblico, un ambiente fresco e giovanile, ed anche se non ricopro il ruolo per la quale ho tanto studiato, sono felice di lavorare al suo fianco. Ma credetemi che se da fuori sembra tutto rose e fiori, non lo è . Non lo è perché quando lavori per qualcosa di tuo non è semplice come sembra. Mille pensieri, mille preoccupazioni, tante cose che non sempre vanno come dovrebbero. Non ho turni stabiliti, e questi a volte si prolungano per 10/12 ore.

IMG_1269

Nel fine settimana il turno termina alle 3 di notte, e se c’è necessità ricopro il turno della mattina ed anche quello della sera. Siamo coinvolti in prima persona, non sempre ci sono ferie, le festività sono lavorative, capodanno pasqua e ferragosto quando tutti sono in giro, noi siamo a lavoro, lo stesso vale per il sabato e la domenica. Per noi il lunedì è rigenerante. Questo è il motivo per cui scherzando dico che non mi è spettata neanche la maternità. Io ci scherzo su ma è realmente così. Ho lavorato fino al 3 giorni precedenti la nascita di Francesco, e sono rimasta a casa solo per i primi 14 giorni, insomma, giusto il tempo di riprendermi dal parto. Poi fortunatamente sono riuscita a portarlo con me a lavoro.

IMG_1271

La fortuna di lavorare in un ambiente familiare é che mia mamma, mio papà, o anche quando capita, mia sorella, possono aiutarmi. Mentre sono impegnata con i fornitori, mentre mi occupo controllo dello scarico merce, o della gestione dei turni Francesco è con loro. Ci sono anche aspetti positivi. Il primo, è quello di continuare a costruire li dove mio padre ha investito in sogni e sacrifici. Inoltre, avere Franci con me mi consente di non dover mai rinunciare a lui durante la giornata. Posso condividere con l’intera famiglia ogni suo attimo .

IMG_1272

Le festività, anche se lavorative, le condividiamo sempre insieme. Insomma, essere una mamma che lavora a tempo pieno è impegnativo, ma per me è il ruolo più appagante che potessi svolgere. Avere vicino la mia famiglia e mio figlio, un lavoro che mi piace, mi soddisfa e mi rende la persona che sono oggi .

IMG_1267

Condividi