Avete mai provato a guardare attentamente la luna in queste notti d’autunno che ci separano dal solstizio d’inverno?
No? Bhe, dopo aver letto questa storia comincerete a guardarla in modo diverso.
Narra la leggenda che in un tempo lontano esistevano dieci soli che a turno si alternavano a splendere in cielo. Ma si sa che la routine a volte annoia e così decisero di illuminare e riscaldare la Terra contemporaneamente rendendola un luogo inospitale. Gli dei cercarono di convincere i dieci Soli a interrompere questa rivolta e a tornare a splendere uno alla volta. Ma i Soli non si convinsero e restarono tutti insieme nel cielo a splendere. Fu così che il giovane arciere Hou Yi decise di tentare di fermare i Soli e con il suo arco scoccò nove frecce uccidendoli e risparmiandone uno solo, che da quel momento in poi si alternò nel suo risplendere con la luna.

Si sparse presto la voce dell’epica impresa del giovane arciere e gli dei per ringraziarlo gli fecero dono di una pozione che, se ingerita, era in grado di donare l’immortalità. Ma prima di consegnare l’ampolla con all’interno la pozione, si fecero promettere di non berla prima del passare di un anno. Fu così che Hou Yi e la sua bellissima moglie Chang’E nascosero in casa la potente pozione. Ma un ladro malvagio li spiò e approfittando dell’assenza di Hou Yi si introdusse in casa per rubare l’elisir dell’immortalità.
La bella Chang’E per non lasciare cadere in brutte mani la pozione la bevve tutta d’un fiato e improvvisamente iniziò a fluttuare nell’aria, uscì dalla finestra e sparì nel cielo.
Una volta giunto a casa, Hou Yi cercò la moglie ovunque e quando vide la casa sottosopra e l’ampolla vuota pensò al peggio!

Giunse la notte e Hou Yi ormai disperato volse gli occhi al cielo scorgendo nella luna un’ombra familiare. Era l’immagine della moglie che era diventata la Signora della Luna, destinata a vivere in eterno e a vegliare sulla terra. Hou Yi non si perse d’animo e quella sera stessa, in onore della moglie, preparò un ricco banchetto in giardino e delle buonissime torte rotonde come la luna chiamate appunto Moon Cakes. La Signora della Luna, per far sentire al marito la sua vicinanza, fece risplendere la luna intensamente.
Da quel momento, ogni anno, si festeggia l’anniversario di questo giorno, celebrando la festa di questi due coraggiosi innamorati.
Si racconta però che la bella Chang’E non sia proprio contenta della sua condizione e stia cercando in tutti i modi di tornare dal suo amato cercando di ricreare la pozione e insieme al coniglio lunare (abitante della luna e simbolo della festa di metà autunno) stia ancora pestando le erbe nel mortaio per la sua creazione.

La prima volta che raccontai questa storia a Francesco ne rimase così colpito che è diventata la sua storia preferita e ama leggermela sottolineando però che a lui le mooncakes non piacciono.
Io comunque ci tengo a questa tradizione e le ho comprate ugualmente insieme alle lanterne di carta da far volare in cielo in onore di Chang’E.

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