I giorni dopo il parto per me sono stati profondi, magici, meravigliosi, difficili, e terribilmente inaspettati.  Avrei potuto immaginare molto di ciò che è stato mentre portavo il mio bimbo nella pancia ma in realtà, le cose inaspettate sono state molte di più.

La felicità di stringere un bambino tra le braccia, un bambino uscito dal mio stesso corpo, cresciuto in me per tutti quei giorni, mi dava la forza necessaria per affrontare ogni piccolo passo.

Un grande e insostituibile sostegno l’ho avuto dal mio compagno, dal suo profondo amore per me e per quella creatura piccola e preziosa, per il suo continuo stare dalla mia parte e saper creare quello spazio magico e protetto di cui mamma e bambino hanno bisogno nei primi mesi di vita. Lui mi attaccava il mio bimbo al seno quando io volevo solo scappare dal dolore, lui si occupava della casa e della cena mentre io mi occupavo di nostro figlio…

Anche due donne, importanti e preziose, hanno decisamente contribuito alla bellezza di quei primi mesi: mia madre e mia suocere. Ogni giorno speravo nella loro presenza, speravo nella loro compagnia perchè quei quattro muri mi stavano stretti e mi facevano sentire sola, con una creatura “più grande di me”.

La loro presenza, a volte difficile da gestire, ma sempre rassicurante è stata per noi un grande dono.

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Questa mia storia mi ha fatto comprendere quanto sia fondamentale che qualcuno ci riconosca come madri dopo il parto, che qualcuno ci sostenga nella nostra quotidianità, che qualcuno “ci sia” e niente di più.

 

Ogni mamma potrebbe raccontare la sua storia: alcune mamme hanno desiderato la vicinanza di qualcuno, altre l’hanno avuta, altre l’hanno sofferta. La maggio parte di noi però, HA PERCEPITO IL GRANDE BISOGNO di ESSERE RICONOSCIUTA E SOSTENUTA’ NEL SUO QUOTIDIANO IMPEGNO  DI ESSERE LA MIGLIOR MADRE PER IL PROPRIO BIMBO.

 

E’ così che sono diventata Doula, credendo all’importanza di questo sostegno che può davvero fare la differenza per il legame mamma-bambino e per le condizioni psicofisiche di una donna.

 

Quando entro a casa delle mamme, in punta di piedi e scalza, penso sempre che sono lì per sostenere quella donna, qualsiasi sia la scelta che ritiene migliore per lei e per il suo bambino, qualsiasi  sia il suo bisogno di quel giorno.

Lasciare fuori le mie scarpe è un po’ come lasciare fuori tutto il mio piccolo sapere che potrebbe servire a dare mille consigli, direzioni, “meglio se fai così”. Questo non è il mio lavoro.

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Accogliere quella mamma, i suoi dubbi, le sue paure, ascoltare cosa sta vivendo, cercare di comprendere un po’ di più con lei cosa veramente le passa nel cuore e tra le mani, sento che è questo il mio primo compito. Le mamme hanno già la risposta a molte delle loro domande, a volta hanno solo bisogno che qualcuno ascolti quella riposta, che a loro sembra sbagliata, strana, fuori dagli schemi ma che sentono vera.

Hanno bisogno di qualcuno che ricordi loro quanto sanno fare bene ciò che fanno seguendo il loro istinto.

Spesso il compagno e le donne che le stanno attorno riescono a dare questo sostegno, senza alcun giudizio; a volte però questi giudizi arrivano: “il tuo latte non è abbastanza”, “devi usare una tettarella diversa”, “la vizierai” e questo non è di sostegno ma di grande ostacolo.

In queste circostanze una Doula può fare la differenza, può essere una figura di supporto, un aiuto pratico, uno spazio di dialogo, di emozione e di confronto, uno spazio neutro, un luogo di non giudizio, una conferma che ciò che si fa è il meglio per il proprio bambino.

 

Marta Tosetto

 

 

“Un tempo ogni donna aveva più figli, le donne erano sostenute con consigli, aiuti, esempi. Oggi ogni donna è sola, timorosa si sente impreparata, frastornata da consigli, commenti e pregiudizi…

Ibu Robin invita madri e padri a riscoprire il lato animale, istintivo, primordiale, a difendere “cucciolo” e “tana”, come gli altri mammiferi.  Ad avere fiducia nelle proprie capacità e in quelle del nuovo nato. Raccomanda di condividere la maternità con la mamma, la zia, la nonna, la sorella, l’amica, la vicina, la doula, figure femminili che si contengono a catena… Una struttura a matrioska che sostituisce le famiglie allargate. Un sostegno … che offre aiuto concreto… Una presenza amichevole…” 

da Custodi della Nascita, Robin Lim

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