Nel mio meraviglioso viaggio in Canada, nell’estate 2015, ho incontrato molte persone, molte storie, sono entrata in tante case, strade e città. Un viaggio così resta nel cuore per sempre.

Tante le immagini che i miei occhi e il mio cuore hanno riportato in Italia con grande affetto, meraviglia e nostalgia.

C’è una storia tra le tante che sento però il desiderio di raccontare, perchè mi riporta oltreoceano, perchè parla dell’incredibile fiducia nella vita che a volte abbiamo e che spesso cambia le carte della nostra storia e perchè sono una Doula e amo raccogliere le storie di altre donne, le loro imprese, le loro battaglie!

DOULA 01

Era il pomeriggio del 7 Agosto del 1976 quando Carla sentì suonare il campanello di casa. Si stava preparando per uscire in bicicletta come ogni sabato per andare in centro ad aiutare la mamma con le borse della spesa.

A quel tempo aveva 40 anni, viveva in una bellissima e storica città italiana: Padova, ed è qui che inizia questa storia per finire ben più lontano.

Aprì la porta e davanti a sé vide Bepi, un uomo che apparteneva al suo passato di bambina, un uomo che non vedeva da 25 anni.

“Avevo conosciuto Bepi e la sua famiglia quando avevo 9 anni: la guerra stava per finire e nei collegi c’erano gli alleati così il vescovo di Padova aveva chiesto alle famiglie delle campagne di ospitare noi fanciulli della città nelle loro case per il periodo estivo.”

DOULA 02

Fu così che Carla, capelli scuri e occhi azzurri, incrociò per la prima volta la storia di Bepi, figlio maggiore della famiglia che la ospitò nella campagna del trevigiano. Bepi, a quel tempo, era molto più grande di lei e lavorava tutto il giorno lontano da casa mentre lei, bambina, cresceva con le sorelle di lui.

“Non lo vedevo mai, era tanto più grande di me, eppure la sua immagine mi è sempre rimasta dentro, insomma qualcosa di lui mi aveva affascinato”

“Quel Sabato pomeriggio non fu di molte parole mi disse:

“Carla come stai? Ti ricordi di me?”

“Certo che mi ricordo di te”, gli dissi.

Mi chiese di uscire con lui il giorno seguente perché doveva dirmi qualcosa di importante”

Carla non immaginava cosa Bepi le volesse dire, ma accettò l’invito e dopo solo due giorni uscirono a cena assieme e lui le raccontò la sua storia.

Partito per il Canada a 28 anni, in cerca di fortuna perchè voleva comperarsi una motocicletta, dopo un anno aveva conosciuto una donna italiana anche lei emigrata in Canada, l’aveva sposata e avevano avuto tre figlie femmine. Dopo molti anni insieme e dopo il matrimonio della figlia più grande, sua moglie morì e lui rimase solo con le figlie.

“Mi raccontò della sua solitudine, senza una donna al suo fianco e della tristezza di tornare a casa e dover aprire la porta con la chiave perchè nessuno era li ad aspettarlo, e poi mi disse:

“Voglio portarti in Canda come mia moglie!”

Anche Bepi nel cuore conservava da molti anni il ricordo di Carla, ancora fanciulla, sentire il suo nome da un amico italiano gli aveva svegliato il desiderio di incontrarla nuovamente

“Rimasi senza parole! Fin da piccola avevo avuto un’attrazione verso quell’uomo che si occupava di me e delle sue sorelle con grande attenzione e dolcezza. Ovviamente chiesi tempo per pensarci, non lo vedevo da tantissimi anni, la differenza d’età era molta, la sua casa era in una terra lontana, e poi chissà i miei genitori cosa avrebbero vissuto per questo, ma in fondo… cosa avevo da perdere?”

Carla parlò con i fratelli e la cognata che la incoraggiarono a seguire il suo cuore, i genitori, invece, reagirono molto male alla notizia…

In quei giorni di permanenza in Italia, Bepi ebbe un infortunio e rimase ricoverato per qualche giorno all’ospedale di Padova così Carla passò le sue giornate con lui

“…e gli dissi il mio sì”

 

DOULA 03

30 dicembre 1976

Dopo le dimissioni dall’ospedale Bepi e Carla andarono a scegliere l’anello di fidanzamento in una gioielleria di Castelfranco, poi lui ripartì per il Canada.

Era un impegato dell’azienda automobilistica Chrysler, il lavoro lo attendeva.

Era riuscito a prendersi qualche giorno di vacanza per tornare in Italia per il matrimonio di un cugino e proprio durante la cerimonia qualcuno le aveva parlato di Carla e lo stesso pomeriggio si era presentato alla sua porta.

“I nostri contatti continuarono a distanza. Per organizzare le nostre nozze, servivano molte carte dal consolato italiano e canadase ma in pochi mesi tutto era pronto. A dicembre Bepi tornò in Italia, e mi sposò nella chiesa di Ognissanti. Era un giovedì e c’era la neve, pochi parenti e i miei fratelli e genitori.

Il 9 gennaio del 1977 lasciai l’Italia e la mia famiglia, una nuova vita, una nuova terra e una nuova casa mi aspettavano. Da Venezia l’aereo ci portò direttamente a New York in mezzo ad una bufera di neve e da lì verso il Canada. Avevo una piccola valigia, pochi vestiti, due tovaglie, qualche asciugamano e oggetto prezioso, niente di più.”

Arrivata In Canada Carla entrò in famiglia in punta di piedi occupandosi della casa del marito e della figlia più piccola, imparò una nuova lingua, si adattò a nuovi cibi, temperature, ad una casa diversa e venne accolta con grande rispetto da tutti.

Entrò nella comunità italiana a cui Bepi apparteneva.

“Cercai di entrare in famiglia in modo delicato, me la sono presa a cuore questa famiglia!

Ma non fu subito facile. I miei genitori e i miei fratelli mi mancavano.

Mi abituai in fretta al nuovo modo di vivere anche se la quotidianità era molto diversa”

“Frequentai la scuola per imparare l’inglese e molti anni dopo, a 60 anni, presi la patente!”

 

Oggi Carla ha ottant’anni, vive sola perché Bepi è morto 6 anni fa ma in realtà non è mai sola perchè la Marcon’s Family conta oggi 18 membri, le tre figlie di Bepi hanno avuto numerosi figli e nipoti e hanno la bellissima abitudine di ritrovarsi tutti assieme più volte durante la settimana.

Spesso la sera la casa di Carla si riempie di gente, davanti alla porta ognuno lascia le proprie scarpe ed entra a piedi scalzi sempre con qualcosa da condividere. La famiglia ha origini italiane ma tutti sono nati e vissuti in Canada. Le figlie di Bepi conoscono molto bene il dialetto veneto e lo parlano con lo slang canadese. Ma in famiglia ci sono anche origini napoletane e friulane. Vivono nella città di Windsor, sulla sponda del fiume Detroit, difronte dell’omonima città americana.

Windsor è una città di migranti, di tanti italiani con storie che, come la loro, attraversano l’oceano.

DOULA 04

Antica distilleria di Windsor

La storia di Carla mi ha affascinato, mentre me la racconta l’ascolto incantata per questa fiducia grande che ha avuto nella vita, per come ha saputo lanciarsi nel “vuoto”… E’ commovente vederla circondata dalla sua famiglia, dai suoi nipoti e bis-nipoti che sempre la salutano con un bacio: “Goodnight Nonna” !

Lasciamo Windsor con il treno, attorno l’aria è piena di profumo di whisky che arriva dall’antica distilleria della città. Carla è la zia di mio marito, non si vedevano da molti anni.

La lasciamo col cuore pieno di dolcezza, gratitudine e affetto, in una terra per noi lontana, nella sua grande e bella famiglia che ci ha accolto in questi giorni speciali e sulle rotaie che ci portano verso il nostro volo di rientro in Italia, penso a quante storie come la sua hanno fatto e faranno il giro del mondo incrociando i destini di tanta gente.

DOULA 05

Marcon’s Family

Autrice :Marta Tosetto

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