Un giorno apro Facebook. Vedo il numero 1 vicino al simbolo delle richieste d’amicizia. Apro e leggo il suo nome….Evita Greco.
Non poteva essere lei, sicuramente un omonima….dai su, proprio la scrittrice Evita Greco, chiede l’amicizia a me….i sogni son desideriiiii, di felcitàààà…..
Poi guardo il suo profilo. È davvero lei. Clicco conferma con la stessa grazia si un’ippopotamo con il tutù.
Avevo acquistato il suo libro il giorno prima. Senza leggere la trama, senza guardare la fascetta che mi ricordava che già tutta Europa la conosceva, mancavo solo io. Mi hanno conquistato il suo nome e il titolo.Un inno ai sentimenti semplici e puri.
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La vita è fatta di rumori, che non ascoltiamo ma che sono l’inizio e la fine di tutto. Il primo pianto di un bambino, la risata di 2 ragazzi al primo appuntamento, il rumore di una parte che si chiude per aprire un portone.
Vi trascrivo la trama e poi, come sempre, vi racconto tutto.
“Cosa faresti se la tua bambina avesse paura di andare a scuola? Cosa le diresti per convincerla a farsi coraggio? Per la sua nipotina Ada, Teresa inventa un gioco: ogni volta che una cosa bella sembra finire, bisogna aguzzare le orecchie e prestare attenzione ai rumori. Solo così si possono riconoscere quelli delle cose che iniziano. Alcuni sono semplici e hanno dentro una magia speciale: un’orchestra che accorda gli strumenti, il vento in primavera, il tintinnio delle tazze riempite di caffè… Ma nella vita non sempre sappiamo riconoscere le cose belle. Quando perdiamo fiducia in noi stessi, quando qualcuno ci tradisce, o ci dice addio, sembra che nulla possa davvero iniziare. Ada ci pensa spesso, ora che nonna Teresa è ammalata. Nei corridoi dell’ospedale la paura di restare sola è così forte da toglierle il respiro, ma bastano due persone per ricordarle che si può ancora sorridere: Giulia, un’infermiera tutta d’un pezzo, e Matteo, che le regala margherite e la sorprende con una passione imprevista. Perché è proprio quando il mondo sembra voltarti le spalle che devi ascoltarne i rumori, e farti trovare pronta. Guardati intorno, allunga la strada, sbaglia a cuor leggero e ridi più spesso che puoi. Ogni volta che qualcosa finisce, da qualche parte ce n’è un’altra che inizia.”
Ho letto questo libro lentamente, entrambi abbiamo voluto cosi. Non prendetemi per pazza, non vi è mai capitato di trovare un libro che dettasse per voi i ritmi di lettura? Per me questo libro richiedeva calma, poche pagine alla volta….lette lentamente.
La malattia della nonna, è purtroppo una parola che mi spaventa tanto e che mi ha toccata da vicino. La sofferenza è tangibile per tutto il libro e viaggia parallelamente all’amore e alla speranza….
Ada, la protagonista principale, è il modello perfetto di chi ragiona solo con il cuore. Quasi infantile nei modi, non riesce a vedersi sola nemmeno nei suoi pensieri. Ama sua nonna senza confini e guarda il mondo con gli occhi di chi sa emozionarsi affiancando il materiale con l’immateriale: il rossetto della nonna e le sue scarpe da ballo, raccontano di una giornata in cui la vita ha il sopravvento sulla malattia, le fette biscottate nascoste, per far contenta la nonna, una foto dell’albero d’ulivo,il colore della spago che adorna un regalo da dare alla persona amata per il loro primo Natale insieme….la Grande Bellezza delle piccole cose.
Altri 3 sono i personaggi che seguiremo nella loro quotidianità. L’intreccio delle loro vite saprà conquistarvi, le loro emozioni saranno le vostre.
E una lettera scritta con tutto l’amore che si può portare dentro di se, vi fa commuovere e rinascere.

Perché non c’è persona che può capirci meglio che noi stessi. Amiamoci, e saremo padroni del mondo. Amiamoci, e saremo amate. Incondizionatamente.

Perché un cuore che batte è il più bello dei rumori.

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