Sono ormai 9 anni che di professione faccio l’Expat e non riesco più ad identificarmi in un solo posto, sono una rumena con un cuore italiano che da un’anno si è avventurata in Inghilterra.
Ero sicura che questo paese mi sarebbe piaciuto, lo amavo prima di viverci, amavo l’energia che mi appiccicava ogni volta che venivo qui, lo lasciavo sempre a malincuore immaginando su come sarebbe stato viverci e conoscerlo meglio.
Il mio, era un richiamo che lo sentivo sulla pelle, mi emozionava.
Anche se è stato un sogno diventato realtà non immaginatevi che questa avventura sia stata semplice, ho avuto diverse difficoltà nel connettermi e capire quello che questo paese aveva veramente da offrire al mio spirito.
La difficoltà più grande di noi Expat, o forse solo la mia, è che devi lasciare indietro la tua comodità, le tue abitudini, i tuoi affetti, i posti che ti piacevano, le persone che ti tranquillizzavano con il loro amore… bisogna abbandonare il tuo equilibrio, tutto quello che prendi e te stesso.
Forse sono io una creatura strana, oltre che imperfetta, e più delle volte ho bisogno di circondarmi da persone con cui mi identifico per sentirmi in armonia con me stessa.
In Italia in 7 anni avevo costruito un’universo intorno a me, avevo trovato amici del cuore, persone che mi ispiravano e mi aiutavano a crescere, mi sono innamorata profondamente del vostro paese è sono molto felice di avere una famiglia italiana. Infatti è proprio la famiglia che ho avuto accanto che nonostante le difficoltà non ho perso mai la fiducia in questo viaggio che non è solo mio, è nostro.
Il desiderio di scrivere questo articolo mi è arrivato dopo che ho incontrato varie persone, lontane da casa loro, come me, che a malincuore sapevano solo lamentarsi di questo paese, per il tempo, per il cibo… o semplicemente perché non davano nessuna opportunità a questa cultura di entrare nel loro cuore. Come un’ interrogazione a me stessa su quali sono state le mie reali difficoltà.
Ho capito che era la loro solitudine a parlare, la nostalgia, perché, a parer mio, quello che tanto manca è persona che siamo a casa nostra, quella confidenza quel’equilibrio e quel senso di appartenenza che non si può sostituire facilmente.
Sono convinta che per ricostruire l’armonia ci vuole del tempo, ci vuole pazienza e soprattutto coraggio.
Serve il coraggio di annullarsi e lasciarsi sconvolgere dall’ energia che porta un nuovo paese, fino che un passo alla volta ci si ritrova, prima se stessi, puoi nuove persone, nuove esperienze , e più delle volte rimarrai sorpreso di te che ti appassioni a cose impensabili.
La malinconia, la solitudine e l’inadeguatezza si può vincere solo mettendosi in discussione, con pazienza, non con la denigrazione o con la mancanza di rispetto per una cultura che non è più bella o meno bella della nostra ma semplicemente diversa.
Queste lamentele sono sicura che hanno radici più profonde e diverse per ogni uno di noi, sono anche la via più facile per sfogarsi, di questo ne sono certa.
Non è facile fare l’espatriato però di sicuro è magico, ti cambia, ti eletrizza e ti apre un mondo dentro di te.
Ricordo quanto sia stato difficile il mio primo anno in Italia, non trovavo il mio posto, non riuscivo ad lasciarmi andare… mi chiedevo perché mai avevo scelto un’altro paese per fare l’università. Allo stesso tempo capivo che ero stupida a vivere male i miei giorni nel paese più bello del mondo, ci è voluto solo un po’ di coraggio nel lasciarmi andare per innamorarmi profondamente ❤️ !
Quando ho traslocato qui pensavo, o almeno speravo, che certe lezioni li avevo imparato, che non avrei fatto gli stessi sbagli, però ho capito in fretta che al cuore non puoi comandare e cambiare e sempre difficile, che devi perderti per ritrovarti.
La mia curiosità è se a voi e mai capitato di cambiare, magari no paese, solo città e soffrirci comunque anche se felici di cambiare? Oppure le vostre esperienze, i vostri cambiamenti come sono stati, dove avete trovato e difficoltà e dove le risposte? Vi capita di pensare che lamenti superflui in realtà sono dei problemi complessi nascosti dentro di voi?
Un caldo abbraccio dalla fredda Inghilterra,
Oana
Ciao Oana, anche io sono un expat..mi sono trasferita a Malta dalla Sicilia..da un’isola immensa ad una grande quasi quanto il nostro capoluogo, Palermo. All’inizio mi sembrava cosi diversa, la sua piccolezza mi faceva sentire in gabbia. Io che ho sempre odiato il caldo siciliano, che non ho mai amata particolarmente il mare. Io che sognavo di vivere al nord italia o comunque in un luogo dall’aria fresca, io che sono bianca come il latte e vado di protezione 50, io che amo le tisane calde e gli scenari montani. Per combattere la nostalgia per quello che ho lasciato guardavo il mare..ed è nato un forte legame, perché il mediterraneo è immenso e lo condividiamo. A respirare l’odore dell’aria, a camminare, da sola, tra le vie di La Valletta e ritrovare scorci di Palermo. Ho imparato a stupirmi per i tramonti infuocati sul mare, a guardare con occhi nuovi questa piccola isola che mi ha accolta, trasformando i miei desideri in realtà. Non immaginavo di trovare un posto del cuore e invece si, Mdina è il luogo dove trovo pace, la stessa pace che provavo sulla scogliera dell’Addaura, dove andavo spesso durante le mie estati siciliane. Sono sopravvissuta ad un estate di 48 gradi e ogni giorno vivo piccole sfide con me stessa che mi fanno conoscere lati di me che ignoravo. Adesso anche Malta fa parte del mio cuore..mi definisco doppiamente isolana. Ed è meraviglioso!
Che bello il tuo racconto Maria Luisa. ❤️ penso che l’amore ci porta sempre ad apprezzare la bellezza, e conoscere nuove sfumature di noi!
Pensa, Io ho vissuto in Trentino per 7 anni… e la vita da montanara non riuscivo a digerirla, io che amavo la cita e il suo rumore, le prime sere mi sembrava così strano il silentzio, nessuna ambulanza, pompieri, macchine Però la vita la su è meravigliosa ❤️ Adesso sogno di vivere al mare come te! Un grande abbraccio ☺️