Una libreria curativa sulle rive della Senna, un uomo alla ricerca di se stesso.

Questo è uno di quei libri con un ritmo tra la pagine. Mi spiego: non è una lettura da finire in fretta, ne tantomeno un saggio da leggere con parsimonia. Il concetto di tempo é parte integrale di questo romanzo, tutto é portato ad avere una locazione temporale. Di conseguenza ne leggevo qualche pagina mentre facevo colazione, mentre Matilda dormiva, magari mentre preparavo la cena….senza nessuna fretta. In fondo, il protagonista, impiega 20 prima di leggere una lettera che aveva letteralmente sommerso dai mobili e chiusa a chiave in una stanza. In tutto quel tempo, non si era mai sentito davvero pronto a vedere nero su bianco la fine della sua Storia d’Amore. Il dolore era ancora troppo forte, i se e i ma, tormentavano la sua vita ogni giorno e nonostante fosse proprietario di una libreria che fungeva da farmacia, curando tutti i mali con il libro giusto, il suo cuore restava sempre inesorabilmente rotto, senza nessun racconto che lo potesse aiutare. Scorro veloce tra le pagine e vi racconto solo il punto di partenza, o d’arrivo (dipende dalla vostra interpretazione): molla gli ormeggi e insieme a Max, giovane scrittore senza idee, partono alla volta della verità, della conclusione di una storia che ha lasciato per troppo tempo il protagonista in bilico tra l’autocommiserazione e la voglia d’amare. Perché amare é ancora possibile.

Preparati i fazzoletti….sappiatelo.

Di questo libro ho apprezzato la scrittura scorrevole, la meraviglia descrittiva, i personaggi e il sentimento che impregna ogni pagina.
Una lettura leggera ma piacevole.

Benedetta Artusi

 

(photo www.sperling.it)

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